Lo studio dell' artista
L' ultimo studio di Mario Deluigi (1971-1978) si trovava nel Palazzo Fortuny, che era allora sede dell' UIA (Università Internazionale dell' Arte). Dopo la morte del pittore, prima che lo studio venisse lasciato, furono fotografati, da Marie-Louise Bron, i tre locali che lo componevano dove era ancora viva la presenza dell' artista.
L' ultimo studio di Mario Deluigi in Palazzo Fortuny (1971-1978) Nella stanza d'ingresso, dove Deluigi amava dipingere, sul cavalletto c'è l' ultimo quadro non finito. Sul tavolino vicino i colori. Alle pareti, tra i suoi quadri, teneva appese a rovescio alcune riproduzioni di dipinti di Vermeer. Per Deluigi infatti non importava il valore figurativo-narrativo dell' opera di Vermeer, ma la sua ricerca sulla luce.
Ecco dunque che l' opera appesa a rovescio permetteva di leggere i dipinti di Vermeer per il loro dato luministico, allontanandosi momentaneamente da una lettura legata alla realtà rappresentata. Veniva così a crearsi un ponte tra la ricerca del pittore olandese del' 600 e la ricerca astratta di Deluigi. Su un tavolino vicino alla finestra si intravedono le foto di due protagonisti del' 900 che caratterizzarono la sua vita: la vecchiaia nobile ma inesorabile del poeta Ezra Pound, la bellezza femminile che non può conoscere decadenza di Marilyn Monroe. Nel secondo locale dipingeva con meno frequenza, ma sul cavalletto si possono vedere gli strumenti con cui incideva i segni delle sue opere: lamette, taglierino, bisturi. Nel terzo locale si ritirava per scrivere, per ricevere amici, studenti e collezionisti. Sul tavolo ci sono lettere, una radiolina, la foto di una piccola scultura cicladica, e una foto del figlio Filippo De Luigi.