Nella sala personale della XXXIV Biennale di Venezia (1968)
Giovanni Bianchi (2001)
"Risulta pertanto evidente la grande importanza che assume il gesto che genera il gesto; un gesto pensato, calcolato, perché ogni gesto, anche il più piccolo, che intenda trasmettere un' idea o un' immagine ha un preciso significato. Ma per ottenere il risultato voluto è indispensabile possedere una tecnica che per l' artista è sinonimo di conoscenza. La tecnica è di fatto ciò che rende possibile il manifestarsi dei bisogni dello spirito legati alla condizione del tempo, che è la sola ragione che giustifica l' operare dell' artista".
"Nei grattage il segno è controllato nella sua libertà, dosato nella sua variazione; nulla è riservato al caso."
"I segni hanno la funzione di liberare la luce-colore, ma devono poi sparire fisicamente per essere colti solo con il pensiero. Sono infatti segni costruiti con la luce. La luce è concepita come un valore strutturale, non deve essere dipinta, evocata dalla pennellata, ma deve essere costruita all' interno del dipinto. E' nell' opera stessa che si genera la luce, è il dipinto stesso che diviene una "sorgente" luminosa."