Giuseppe Marchiori e Mario Deluigi

 

Giuseppe Marchiori (1980)

"Era l' inattesa svolta di una straordinaria vicenda, che si può definire addirittura storica: l' arte segreta del grattage, che segna l' inizio di un periodo continuato poi per quasi trent'anni. è il periodo del grattage, corrispondente a un detto indimenticabile, trovato fra le note di Deluigi, e che vale la pena di ricordare:

Forse la luce è l' anima: l' ombra, lo spirito
. è davvero una sintesi perfetta, che definisce l' arte inattesa di Deluigi, l' arte creatrice di un uomo che cercava di astrarsi nella verità raggiunta con l' evidenza di un motto tipico:
Segni, segni, purché abbiano luce
. E i segni del grattage facevano brillare davvero una luce, che si poteva con maggiore esattezza definire luminescenza."


"Deluigi: un uomo che ha lungamente riflettuto e che col mezzo del pensiero ha cercato di educare gli allievi della sua scuola. Infatti il fascino di Deluigi nasce appunto da una semplice verità: il desiderio di spiegare, di ridurre in principi comprensibili un metodo didattico, che talora poteva sembrare oscuro e che invece era rivolto alla propria interiorità, e quindi alla ricerca di una verità, che doveva naturalmente risolversi in pensiero. All' improvviso la vita stessa dell' artista è diventata la ragione stessa dell' arte, affidata a principi logici, che sostenevano una ricerca, trasformandoli in luce e colore nelle ombre, che si manifestavano in un rapporto arcano, destinati più a diventare luminosa realtà nei vari aspetti di un lungo cammino spesso difficile. Infatti Deluigi aveva avvertito tali difficoltà, come se minacciassero la sua verità di uomo che si cercava e che non voleva disperdersi lungo la via."