Nella sala personale della XXXIV Biennale di Venezia (1968)

 

Enrico Crispolti

"Credo dipenda proprio dalla forte valenza di riflessione intellettuale, che corre peraltro lungo tutta la sua opera, la naturalezza evolutiva dei passaggi della sua ricerca. Così che il sintetismo d'allusività figurativa avvertibile in dipinti di metà del decennio, verso la fine di questi si definisce appunto in una dialettica fra figurazione sinteticamente allusiva e astrazione entro il contesto stesso d'un medesimo dipinto. Fino a dominare l' impianto come accade all' inizio dei Quaranta.
Quando tuttavia si vanno insinuando anche movenze formali organiche geneticamente all' origine delle fluttuazioni spaziali d' entità organiche propostesi a metà dei Quaranta stessi (oggetto della sua personale veneziana nel 1944), e sviluppate lungo la seconda metà di questi, costituendovisi infine la fondamentale questione del ruolo rivelatorio, epifanico allora, dell' elemento luminoso. "